DONO (DI) PER CHI?!

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Dr. XHABIR ZEJNUNI

Durante la trasmissione dell’”Aria che tira” (03.04.2019), ho seguito con particolare attenzione Nichi Vendola, il quale tra la preoccupazione per la classe povera, le periferie e l’integrazione, ha svelato anche la sua felicissima vita familiare (e tradizionale secondo Lui) con il suo compagno Eddy e con il suo figlio acquisito Tobia. Vendola dopo che accenna il fatto di “tanti padri e tante madri che non meritano di essere genitori (che è molto vero)”, aggiunge che “visto che non è consentita l’adozione dei bimbi da gay oppure copie gay in Italia, sono stato costretto di intraprendere la strada più lontana (in California) e più difficile (e vietata in Italia) di mettere nel mondo un bambino” conciliando il seme del mio compagno, l’ovulo donato di una donna e la gentile prestazione dell’utero di un’altra donna.

Finanziando lui ovviamente tutto l’investimento. Ci troviamo davanti a una perfetta famiglia allargata (al massimo!) con la madre donatrice dell’ovulo (Britney), la madre gestazionale (Charlie), il padre genetico (Eddy) e il padre sociale (più l’investitore che ha rimborsato le spese della madre gestazionale durante i nove mesi di gravidanza, le spese mediche sostenute e le spese legali.

E anche qualche regalo!). Vendola ci rivela che “Charlie è una donna di 32 anni che ama fare figli e che fino adesso ha partorito 6 figli (più Tobia) e che è un genio di partorire”. Sulla genialità di Charlie, non c’è nessun dubbio! Secondo Vendola, “Britney e Charlie hanno il desiderio di dono”. Che meraviglia. Magari se tutte le mamme fossero come Charlie e Britney. Poi, Vendola dice che “Tobia vede la mamma Charlie in video e i figli di Lei”. Perfetto.

Secondo quanto dice Vendola, Tobia trascorre e trascorrerà una vita normale e felicissima con due padri. Più due madri (molto lontane) che li vede ogni tanto in video.
Ma, tutti noi lo sappiamo che la vita ci può riservare anche delle sorprese inimmaginabili, le quali vanno anche affrontate.

Visto che anche Vendola è una persona umana, non si esclude che anche lui può trovarsi nelle situazioni difficili. Come per esempio un divorzio con il suo compagno Eddy. Capita.
Per la verità, bisogna ammettere che la Legge Cirinnà offre molto vantaggi e agevolazioni alle “unioni civili”, dove nel caso di divorzio si esclude la “separazione” dalla quale sono gravate le copie eterosessuali sposate.

La Legge Cirinnà non prevede la “fedeltà” come nel caso delle copie sposate che sono costrette a giurare la “fedeltà” davanti al prete oppure davanti al sindaco. Inoltre, si prevede una “durata dell’unione civile tra persone dello stesso sesso”, ma non si quantifica in quanti mesi oppure anni. Dunque, nel caso delle “unioni civili”, ci troviamo davanti a un proprio contratto scritto, il quale non ci vincola per niente e che va strappato in qualsiasi momento.

Se il caso andasse affrontato in Tribunale, a chi sarebbe assegnato il bimbo? Al padre genetico, oppure al padre sociale (più l’investitore)? E se nel gioco entrassero anche le due mamme: genetica e gestazionale (…..)?!

Altro problema.
Saranno certi Vendola ed Eddy che Tobia sarà davvero felice dopo un pò di anni? E se Tobia quando crescerà citasse in giudizio i due genitori attuali (forse anche le due mamme!) per “privazione dal vero amore e attenzione MATERNO” e di conseguenza chiedesse i danni biologici e morali, come andrà finire questa storia?

E’ vero che quando mettiamo in vita i nostri bimbi, non chiediamo “permesso” a loro.
Ma fino a un certo punto(….)!